La sede Avas

La Casa della Memoria

Dal 1995 l’AVAS ha la sua sede, attribuita in comodato d’uso regolato da una convenzione da parte dell’Amministrazione Regionale, alla Maison de Mosse di Runaz, nel Comune di Avise.

Ciò permette alla nostra associazione di condurre le proprie attività di ricerca e di diffonderne il suo patrimonio ai ricercatori e al pubblico. Una vera e propria Casa della Memoria della comunità valdostana.

La collaborazione con il BREL (Bureau Régional pour l’Etnographie et la Linguistique) ha permesso nel corso degli anni, l’organizzazione di manifestazioni e avvenimenti nonché di predisporre le esposizioni, ventidue in tutto nel corso degli anni, con un’attenzione rivolta al grande pubblico ma, soprattutto, alle animazioni destinate alle scuole di ogni ordine e grado.
Maison de Mosse

Da casa forte
a Casa della
Memoria della
comunità valdostana

La storia della casa forte di Runaz

Situata nel comune di Avise, la casa forte di Runaz, nota con il nome di Casa Nobile di Runaz o Maison de Mosse, fu costruita dai signori d’Avise fra il XIV ed il XV secolo, sul bordo dell’antica strada romana.

Possiamo facilmente immaginare l’importanza strategica di questa casa forte posta a meno di 400 m dal passaggio obbligato di Pierre Taillée, assai facilmente controllabile in caso di guerra.

Verso la fine del XV secolo la Signoria di Avise fu divisa tra quattro fratelli e Jean le Jeune divenne signore di Runaz.

Egli provvide dunque a ingrandire l’edificio e a trasformarlo in abitazione.

Il recupero dell’edificio

Nel 1978, l’Amministrazione regionale acquistò la Maison de Mosse dalle varie famiglie che ne erano divenute proprietarie (Milliery, Lyabel, Martinod e Vallet) e la destinò a sede dell’Association Valdôtaine Archives Sonores e della biblioteca comunale di Avise.

I lavori di ristrutturazione furono completati nel 1988, ma per superare i problemi posti dall’accesso esterno e dall’arredamento interno (realizzato in marmo di Runaz) si dovette attendere ancora sette anni per la sua apertura al pubblico. L’edificio venne inaugurato nel mese di giugno del 1995 in occasione della mostra “Sculpteurs du bois et de la pierre en Vallée d’Aoste”.

Da allora, in vent’anni, grazie al sostegno dell’Assessorato all’Istruzione e Cultura  della Regione autonoma Valle d’Aosta, la struttura ha accolto diciassette esposizioni a carattere etnografico (13 organizzate dall’AVAS, le altre realizzate direttamente dal BREL) con particolare attenzione alle animazioni per le scuole di ogni ordine e grado.

L’interno dell’immobile

Il piano terra è tutto adibito all’attività espositiva, mentre la parte superiore e il sottotetto ospitano gli uffici e i magazzini del materiale raccolto.

Sempre a pian terreno, lato ovest, la casa dispone di un’ampia sala polivalente attrezzata per le proiezioni, mentre al primo piano ci sono sala riunioni e il vero cuore pulsante della struttura, la fonoteca, che ha letteralmente trasformato l’antica casa forte di Runaz in moderna Casa della Memoria della comunità valdostana.

La leggenda del cranio

Una leggenda molto nota dagli abitanti di Runaz, racconta come in questa casa forte, secoli fa, venisse conservato un cranio umano in una scatola di legno.

Ogni anno, alla vigilia del giorno dei morti, i proprietari della casa portavano questo cranio al cimitero di Avise. Ma, ogni volta, durante la notte, il cranio tornava da solo alla sua dimora abituale e all’alba lo si ritrova ben racchiuso nella sua scatola.

Nel 1691, quando le truppe francesi invasero la Valle d’Aosta, il villaggio di Runaz fu completamente distrutto da un incendio e il solo edificio che si salvò fu proprio la Maison de Mosse.

Per questo, la popolazione credette che il cranio avesse il potere di proteggere le case dal pericolo del fuoco. Da quel giorno, si cessò dunque di portarlo al cimitero e lo si conservò gelosamente nella sua scatola in legno.
Il cranio oggi non è più alla Maison de Mosse, ma pare che sia… ancora conservato in una delle case di Runaz.