Avas Vallée d’Aoste

La missione dell’associazione

Il lavoro dell’AVAS non è la creazione artificiosa di una nuova alterità né un’operazione di retroguardia.

Vogliamo semplicemente applicare l’arte dell’osservazione sensibile, umana (antropologica), su quel che resta del nostro passato, senza ignorare il presente; metterne in valore gli aspetti positivi senza forzature (spirito comunitario, ecc.), per confrontarli “a rete aperta” con la realtà attuale e, soprattutto, con altre realtà: la nostra etnografia e le nostre insicurezze confrontate all’etnografia e alle insicurezze degli altri.

La nostra azione deve svilupparsi nel tempo e nello spazio.

Il “dovere di memoria” deve essere occasione per una formazione continua per evitare una completa omologazione, ovvero un appiattimento da “villaggio globale” non meglio definito ma, allo stesso tempo, deve essere un’apertura verso le altre culture per cercare di integrare al meglio nella nostra civiltà le persone di culture diverse.

La missione di Avas

La storia
dei ricordi

Oltre che dagli Archivi Storici, la nostra memoria inizia dai ricordi ma anche dagli archivi famigliari che sono delle fonti preziose. Crede all’importanza della memoria è come afferma il poeta René Char, “…tenere delle candele che tremano nelle nostre mani, ma che non si spengono…”.

Trasmettere la vita e l’ordine delle nostre cose, questo ci dice la memoria! La memoria è… l’avvenire di un passato. Ma attenzione, non dobbiamo limitarci alla memoria del passato: dobbiamo documentare anche la vita odierna che sarà… ahimè, il nostro passato! Dunque, l’orizzonte si apre davanti a noi all’infinito …

L’A.V.A.S. cerca di essere presente per questo “dovere”: essa non aspetta altro che l’aiuto di tutti noi, semplici cittadini e autorità.